IL DIAMANTE
Le caratteristiche che determinano il valore di un diamante 4 C |
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Peso (Carat) |
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Colore (Colour) |
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La classificazione del colore viene eseguita mediante l’uso di una scala di confronto denominata “master stones” in condizioni di luce artificiale standardizzata, equivalente alla luce del giorno nelle regioni settentrionali.
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Purezza (Clarity) |
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Un diamante è privo di imperfezioni se, dopo esame a 10 ingrandimenti da parte di una persona qualificata in condizioni di illuminazione normali, è stato trovato privo di “inclusioni” o caratteristiche interne. Gli altri criteri che determinano il grado di purezza sono le dimensioni, la posizione, la brillantezza e il numero di inclusioni. Le caratteristiche esterne e i fenomeni strutturali possono essere indicati come “segni di identificazione” o “commenti”. Il livello di purezza più basso della scala (indicato da una p per “piqué”) si riferisce a inclusioni visibili a occhio nudo da parte di una persona qualificata.
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Taglio (Cut) |
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Alcuni tagli comuni dei diamanti.
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I TRATTAMENTI DEL DIAMANTE
Il diamante, che ha da sempre esercitato sull´uomo fascino singolare per le sue qualità fisiche veramente eccezionali come la lucentezza e la durezza...
La storia del diamante è antichissima, circa 2500 anni fa era già conosciuto dall´uomo.
La tecnica della classificazione si concretizza circa negli anni ´40 in America con la nascita dei laboratori di gemmologia, primi tra cui il G.I.A..
Da allora i diamanti, vengono classificati seguendo il criterio delle 4C:
- CARAT - CARATI - UNITÀ DI MISURA DELLA MASSA
- CUT - TAGLIO
- COLOR - COLORE
- CLARITY - CARATTERISTICHE INTERNE (purezza)
La storia dei trattamenti è quasi antica quanto la storia delle gemme.
Migliorare l´aspetto delle gemme è sempre stato infatti, il sogno dell´uomo, sia per motivo prettamente estetico sia per un prosaico, forse, ma certo più pratico motivo economico.
I trattamenti attuali subiti dal diamante in questi ultimi anni hanno lo scopo di modificare artificialmente il colore e il grado delle caratteristiche interne.
Le manipolazioni a cui vengono sottoposti i diamanti per modificarne le caratteristiche interne sono due:
- foro da raggio laser
- riempimento di fratture
Con la prima si eseguono fori grazie all´ausilio di un raggio laser che permette, un diametro estremamente piccolo, fino a 0,002 mm. L´inclusione, raggiunta con la perforazione, viene sottoposta, sotto vuoto all´azione di vapori acidi che le distruggono.
La canalizzazione prodotta dal raggio laser e la cavità occupata precedentemente dall´inclusione, vengono successivamente riempiti con una resina che ha un indice di rifrazione simile a quella della gemma trattata.
Questo trattamento viene applicato in genere su pietra dal gradi di purezza "SI" o ancora meno; di solito, non migliora il grado di purezza, ma ha il pregio di rendere meno visibile ad occhio nudo l´inclusione, ingannando a volte l´inesperto acquirente.
Un nuovo metodo per colmare le fratture interne del diamante è stato inventato dall´israeliano "YEHUDA" dal quale prende il nome, il quale, con un materiale simile al vetro, riesce a impregnare le fratture interne che arrivano in superficie.
Ultimamente si sono individuati diamanti ove le fratture che non arrivavano in superficie sono riempite dopo aver praticato il necessario foro di collegamento mediante laser.
Tale tecnica permette di migliorare il grado di purezza da P1 a SI o addirittura a VS.
È una tecnica tutt´ora insidiosa perchè non è certo di facile identificazione, infatti solo un esperto gemmologo è in grado di riconoscere con certezza la presenza del trattamento, tanto è vero che tempo addietro ha creato un notevole scompiglio nel mercato americano, ove commercianti incauti "o troppo disinvolti" hanno dovuto rimborsare i compratori di diamanti ai quali non era stata dichiarata a priori l´operazione di riempimento.
Una volta identificato uno di questi due trattamenti, il gemmologo si limita a definire tali diamanti "trattati", senza specificarne ne le caratteristiche interne ne il colore. Si possono considerare tre tipi di trattamenti per le modifiche del colore:
- DIAMANTI RIVESTITI.
Prende in esame un´alterazione superficiale del colore al fine di mascherarne la situazione reale; è un trattamento temporaneo e può essere ottenuto sia ricoprendo il padiglione con un materiale colorato, meno duro del diamante, si dipingendo la cintura e/o il padiglione con coloranti veri che possono essere rimossi facilmente con l´uso di acidi o abrasivi. - DIAMANTI IRRAGGIATI.
Sono quei diamanti che hanno subito un´alterazione permanente del colore, ma solo ed esclusivamente un aumento di saturazione dovuta alla modifica del reticolo cristallino mediante bombardamento effettuato con particelle sub-atomiche. Pertanto il colore della gemma, prima poco gradevole e di conseguenza poco richiesto, può essere modificato in una più evidente e gradevole colorazione "fantasia", maggiormente apprezzata e commerciale. - HTHP.
Ultimo trattamento in ordine di tempo, ma anche il più pericoloso e difficile da diagnosticare, trattamento scoperto da circa tre anni stabile nel tempo, di chiarificazione o sbiancamento del diamante. Serve a migliorare il colore, la brillantezza e la luminosità.
Per quello che si può sapere a tutt´oggi, questi diamanti vengono trattati con un procedimento ad alte pressioni e temperature, alle quali essi erano sottoposti anche quando si trovavano sotto il mantello terrestre. Essenziale per il lavoro del gemmologo è riuscire ad avere elementi non solo per determinare la specie, la varietà e la natura di una gemma presa in esame, ma anche e soprattutto individuare eventuali trattamenti da essa subiti, trattamenti che per la legge, devono essere dichiarati ad ogni compravendita, da parte del venditore, in particolare nei certificati gemmologici, che dovrebbero oggi accompagnare la vendita di ogni gemma, sia essa montana o sigillata.
La prospettiva è che i diamanti in gioielleria non possono essere ciò che sembrano, inducendo nei consumatori la preoccupazione di poter essere truffati. Sul mercato sono già presenti esemplari di queste gemme e solo un´analisi accurata e una successiva vendita certificata, può aiutare il mercato dei diamanti e quindi della gioielleria stessa a non destabilizzarsi creando fiducia e certezza in chi acquista.